Dr. Luca Mistretta
Si stima che circa 500 milioni di persone al mondo siano affette da epatite virale cronica e che, ogni anno, 1 milione di queste muoiano a causa di questa malattia e delle sue relative evoluzioni (cirrosi o carcinoma epatocellulare).
Nella maggior parte di queste patologie è fondamentale una valutazione dell’entità del danno epatico e della rigidità del parenchima, che è in gran parte dovuta all’entità della fibrosi che condiziona la prognosi di queste malattie.
Negli ultimi anni il test di riferimento per una valutazione accurata della gravità dell’infiammazione e del grado di fibrosi del fegato è stato il prelievo bioptico, nonostante la biopsia sia riconosciuta come procedura invasiva, dolorosa, che può indurre complicanze, pertanto difficilmente ripetibile nel tempo.
Di conseguenza, i metodi non invasivi per la valutazione della fibrosi epatica sono di grande interesse clinico.
L’unità operativa di ecografia della Technos Medica dispone da quest’anno di un ecografo di ultima generazione che possiede una importante applicazione innovativa: l’Elastonosonografia epatica.
Questa tecnologia permette, abbinando l’ecografia epatica con la elastosonografia shear-wave, la valutazione quantitativa della fibrosi epatica attraverso la misurazione della consistenza del parenchima in almeno dieci aree differenti del fegato, determinandone la rigidità media.
Il valore medio ottenuto viene comparato ai parametri internazionali comunemente impiegati nella valutazione del grado di fibrosi con biopsia epatica.
L’elastosonografia epatica è un esame indolore, non invasivo e ripetibile; può essere eseguito a qualunque età, e non ha controindicazioni per alcuna patologia o alcuna terapia farmacologica.
La preparazione è quella richiesta per un qualunque esame ecografico dell’addome.
La durata dell’esame è di circa 15 minuti.
Ecco perché viene ormai indicato come procedura alternativa sia alla biopsia, sia all’originario Fibroscan, dove solo una porzione limitata del fegato viene valutata con una sonda dedicata, non associata all’ìmmagine.
La prognosi e la gestione clinica dei pazienti affetti da epatopatia cronica è largamente influenzata dall’accumulo di fibrosi e le stesse scelte terapeutiche sono condizionate da questo parametro.
Questa nuova metodica permette in maniera non invasiva di rispondere efficacemente alla necessità sia di una diagnosi precoce allo scopo di prevenire le complicanze sia di un monitoraggio dell’evoluzione della malattia mediante controlli seriati.
